lunedì 2 maggio 2016

Il TTIP è pura follia

Il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) "ha l'obiettivo di integrare i mercati tra l'Unione europea e gli Stati Uniti d'America, riducendo i dazi doganali e rimuovendo in una vasta gamma di settori le barriere non tariffarie, ossia le differenze in regolamenti tecnici, norme e procedure di omologazione, standard applicati ai prodotti, regole sanitarie e fitosanitarie. Ciò renderebbe possibile la libera circolazione delle merci, faciliterebbe il flusso degli investimenti e l'accesso ai rispettivi mercati dei servizi e degli appalti pubblici.

Se il progetto andrà in porto, sarà creata la più grande area di libero scambio esistente, poiché UE e USA rappresentano circa la metà del PIL mondiale e un terzo del commercio globale. L'accordo potrebbe essere esteso ad altri paesi con cui le due controparti hanno già in vigore accordi di libero scambio, in particolare i paesi membri della North American Free Trade Agreement (NAFTA) e dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA)".
(Fonte: wikipedia)

Questo sulla carta, ma nella realtà dei fatti si profila uno scenario preoccupante sotto l'aspetto ambientale.
Significherebbe esportare prodotti che con il territorio europeo non hanno nulla a che vedere, con rischi di mutamenti paesaggistici causati dai mutamenti ecosistemici, e rischi ingenti alla biodiversità, con particolare riferimento alla biodiversità orticola, già notevolmente compromessa.
Come sono già notevolmente compromessi la tipicità dei prodotti argoalimentari del territorio, il recupero della biodiversità, lo sviluppo locale agroambientale.

Insieme alle politiche agricole collegate al Mercato Comune, questo accordo rappresenta le basi per un danno all'ambiente, al paesaggio, alla biodiversità, all'agricoltura biologica e allo sviluppo locale senza precedenti 
Promuoviamo le politiche comunitarie ambientali, ma quelle sane.

Prendiamo le distanze da simili tipi di accordi che ben poco hanno a che fare con lo Sviluppo Sostenibile in Europa, principio cardine della nostra Associazione

Per approfondimenti sui potenziali scenari, link ad un'inchiesta de La Repubblica

Roberto Tarantino
Presidente Sustainable Practice